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Taralli glassati di Primavera

Dal primo tarallo impastato per beffare la carestia, il frantoio e il mulino sono, per i pugliesi, le fucine roventi della loro identità. Un cerchio liscio che ha insegnato la salvezza della semplicità e oggi rappresenta una fede, descrive una patria, rafforza le famiglie in una catena di sapori indelebili.

Scansato ogni romanticismo, il tarallo è senza dubbio il biscotto più popolare e apprezzato del Meridione d’Italia: come l’anello nuziale con le sue varianti, questo può essere salato o dolce, con o senza lievito, glassato o “nudo”, accompagnando il pasto fino all’ultima portata. Ed è proprio un dessert che vogliamo proporvi quest’oggi, in un periodo dell’anno – la primavera – in cui si rende immancabile sulle tavole garganiche, specie nelle celebrazioni pasquali.

Il sale non viene meno, ma si aggiungono lo zucchero, l’acquavite e una finissima glassa bianca sotto alla quale il nostro olio extravergine “Cuore d’Ulivo” ha saputo mostrare un altro volto della sua straordinaria complessità organolettica.

Occorrente

1 kg

farina 00

12

uova

12

pizzichi di sale

200 ml

Olio EVO “Cuore d’ulivo” Totaro

2

cucchiaini zucchero

1

cucchiaino bicarbonato

50 ml

grappa

Procedimento

1

Per prima cosa, lavorate le uova in una ciotola da cucina con una frusta. Aggiungete lo zucchero, la grappa, il sale, il bicarbonato e, continuando a miscelare, versate a filo l’olio extravergine d’oliva “Cuore d’ulivo” curandovi di lasciarne un poco da parte, per dopo.

2

Unite la farina al composto, poca per volta, e munitevi di una spianatoia, ungendola con il restante olio. Una volta incorporata tutta la farina, togliete l’impasto dalla ciotola e lavoratelo sulla spianatoia oleata fino a formare un panetto gonfio, morbido ed elastico. Attenzione: tutto l’olio dovrà assorbito dalla pasta.

3

Lasciate riposare il composto per 10 minuti. Prelevate piccoli pezzi di impasto e formate una corda spessa 3 cm. A questo punto, tagliate un pezzo lungo circa 10 cm e realizzate il tarallo: proseguite in questo modo fino ad esaurire l’impasto.

4

Riscaldate una casseruola di acqua fino a portarla a bollore, poi immergete (pochi per volta) i taralli, che potranno essere raccolti con una schiumarola solo una volta tornati a galla.

5

Dopo averli disposti su un canovaccio e asciugati, fate dei tagli laterali, disponeteli su una teglia da forno ben distanziati l’uno dall’altro e cuocete in forno preriscaldato a 220°C per 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 160°C e lasciate cuocere altri 10 minuti.

6

Per preparare la glassa, versate in una pentola l’acqua e lo zucchero affinché quest’ultimo si sciolga completamente, facendo bollire per qualche minuto. Aggiungete le gocce di limone e montate il composto ottenuto con le fruste elettriche.

7

Quando la glassa sarà montata, affondate i taralli (uno per volta), fate raffreddare e servite.

Fatto!

La ricetta delle origini, questa che vi abbiamo dato, non vi impedirà di sperimentare formule di gusto e di decorazione ancora sconosciute.

Ci sono tuttavia delle costanti: la cottura in forno, l’abbraccio materno della Puglia e l’eccellente qualità del nostro extravergine. L’olio Totaro che rinnova il fascino antico del tarallo.

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